Le domande più frequenti
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La legge prevede un’età compresa tra i 18 e i 60 anni per la prima donazione.
Per il donatore abituale, il limite di fine donazione si può estendere fino ai 70 anni, su indicazione del medico selezionatore.
Il peso minimo è di minimo di 50 Kg per i candidati donatori.
Il donatore che si presenta presso il centro trasfusionale viene registrato sul gestionale nel rispetto della normativa vigente sulla privacy. Si determina il valore di emoglobina (Hb) e ci si reca in sala visita per il colloquio con il medico selezionatore che valuta l’idoneità alla donazione. Il donatore viene quindi sottoposto al reperimento venoso per procedere alla raccolta del sangue, che avviene mediante un kit di sacche sterili e monouso.
La legge prevede 12,5 g/dL per le donne e di 13,5 g/dL per gli uomini.
Il numero massimo di donazioni di sangue intero nell’anno non deve essere superiore a 4 per l’uomo e per la donna non in età fertile, a 2 per la donna in età fertile.
L’intervallo tra due donazioni di sangue intero non deve essere inferiore a 90 giorni.
L’intervallo di tempo minimo consentito:
Il numero massimo consentito di piastrinoaferesi è di 6 all’anno.
Gli esami di laboratorio e strumentali a cui vengono sottoposti i donatori di sangue, in accordo con il DM del novembre 2015, sono:
Tutti gli esami vengono spediti all’indirizzo registrato in fase di accettazione. Al momento, non è possibile richiedere la spedizione di esami via mail, in quanto dati sensibili. Il processo di informatizzazione tramite SISS è in cantiere.
La sacca di sangue intero viene separata nei suoi 3 principali componenti: globuli rossi, plasma e buffy-coat. Solo a questo punto inizia il lungo percorso di lavorazione che si conclude con la trasfusione nel ricevente.
In generale, ogni malattia grave o acuta in atto costituisce una controindicazione. Per ogni dubbio, si fa riferimento al decreto legge del 2 novembre 2015. Per qualsiasi chiarimento, si può contattare il Centro Trasfusionale, chiedendo di parlare con uno dei medici selezionatori (disponibili tutte le mattine dalle ore 11.00 alle ore 12.00), o tramite contatto mail presente sul sito ADO o sulla pagina Facebook ufficiale.
A parte il caso delle isolate convulsioni infantili nei primi anni di vita, che non costituiscono controindicazione alla donazione, per poter essere ammesso alla donazione è necessario che sia trascorso un periodo di almeno 3 anni dalla data in cui la persona ha sospeso (su indicazione medica) la terapia anti-epilettica.
Non è indispensabile essere digiuni: si può consumare una colazione leggera a base di the, caffè, qualche frutto, qualche fetta biscottata.
Non è tanto il farmaco a costituire la controindicazione alla donazione, bensì la malattia per il quale il farmaco è stato assunto. Verrà perciò sempre chiesto al donatore la ragione per la quale si sta assumendo quel determinato medicamento.
No, una qualunque tossicodipendenza per via intramuscolare o endovenosa (es. eroina), o l’utilizzo delle cosiddette “nuove droghe” (es. cocaina, ecstasy, acidi, LSD) costituisce una controindicazione assoluta e permanente alla donazione.
Tutti i tipi di rapporti sessuali occasionali (cioè non con il proprio partner abituale), in particolar modo se non protetti (cioè senza l’utilizzo del preservativo).
In questi casi, vige il principio dell’autoesclusione: in caso di rapporti “a rischio” si invita il donatore a soprassedere alla donazione per almeno 3 mesi.
L’orientamento sessuale non è vincolante ai fini della donazione: eterosessuali od omosessuali è importante però ricordare che vige il principio dell’autoesclusione in caso di rapporti occasionali, specialmente se non protetti.
In generale le vaccinazioni non costituiscono motivo di controindicazione alla donazione. Alcune vaccinazioni prevedono soltanto 48 ore di sospensione dalla donazione: si tratta delle vaccinazioni con vaccini uccisi, inattivati o tossoidi (anti- colera, difterite, epatite A e B, febbre delle montagne rocciose, influenza, pertosse per vena, poliomielite, tetano, tifo e paratifo). Altre vaccinazioni necessitano di attendere 4 settimane: si tratta dei vaccini viventi attenuati (anti- febbre gialla, morbillo, parotite, pertosse orale, rosolia, tubercolosi).
Alcuni paesi prevedono una sospensione dalla donazione da 1 a 6 mesi dal rientro. Per valutare ogni singolo caso è opportuno consultare la tabella del “donatore che viaggia”.
Per tutte le donne in età fertile, è sconsigliata la donazione a ridosso o in concomitanza con il ciclo mestruale, soprattutto se abbondante. Sarebbe opportuno aspettare almeno una settimana dalla fine del ciclo.
Non è possibile effettuare una donazione in tali circostanze, ciò per salvaguardare la salute della donna e del bambino. La donna potrà tornare a donare dopo la fine del periodo di allattamento e al compimento del sesto mese del bambino.
Non è possibile effettuare la donazione subito dopo un intervento, ma è necessario un periodo di sospensione di 4-6 mesi, a seconda dell’invasività dell’intervento.
Dopo tali indagini, è necessario un periodo di sospensione di 4 mesi.
Cure odontoiatriche di minore entità (es. visita di controllo, pulizia dei denti) permettono di effettuare la donazione già a partire dal giorno successivo.
Tutti gli altri interventi (es. otturazioni, estrazioni, ecc.) vanno considerati come interventi chirurgici minori e, quindi, implicano la sospensione dalla donazione per almeno una settimana.
In questo caso è necessario un periodo di sospensione di 4 mesi: ciò per il teorico rischio infettivo legato a tali procedure.